venerdì 28 maggio 2010

critica & potere

Citazione del presidente dai (falsi) diari di Mussolini :

“dicono che ho potere, ma io non ho nessun potere, forse ce l'hanno i gerarchi, ma non io. Io posso solo decidere se far andare il mio cavallo a destra o a sinistra, ma nient'altro".


Commento del presidente:
"Lo stesso succede a me, tanto che tutti hanno il diritto sia di criticarmi che di insultarmi..."


Io non posso credere, davvero non ci posso credere … forse bisognerebbe iniziare a parlare di demenza senile…
Scusate, ma da quando il potere e la critica sono in contrapposizione dialettica?
La critica ha senso d’essere esercitata solo di fronte a delle azioni, e le azioni le compie chi ha il potere.
Più che ‘da quando’ dovrei domandarmi ‘in quale concezione’ , e sicuramente la risposta ce l’ho, e non si tratta di pensiero democratico.
Il nostro Presidente va a sostenere a Parigi che, nel suo modo di vedere, lui avrà veramente potere quando a fronte delle decisioni del governo potrà zittire tutte le critiche? L’intolleranza allora non è verso le critiche, ma verso le regole democratiche!
MA ABBIAMO BISOGNO D’ALTRO ANCORA PER MANDARLO A CASA?
Mussolini poteva solo girare il cavallo? Bella allegoria… peccato che il cavallo fosse l’Italia col suo popolo, e la direzione la conosciamo tutti.


Misteriosamente, le etichette ‘politica…’ e ‘vedi d’annà…’ si stanno fondendo l’una nell’altra…

2 commenti:

  1. Io però...faccio fatica a commentare, mi aggredisce una depressione...queste nuove etichette avviliscono..

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  2. Io penso che tra l’incazzarsi e l’avvilirsi corra la stessa differenza che tra il militare e l’adeguarsi. Ci sono situazioni in cui forse non c’è scelta, ma non voglio neppur lontanamente pensare che la politica rientri in questa casistica. La politica per me è una responsabilità individuale, (sia che si voti oppure no, lo so, sono un po’ anarchica in questo) dalla quale non ci si può sottrarre. Non è importante se oggi il mio pensiero non ha effetto sulle cose, ma se rinuncio a formulare il pensiero alternativo, forse un effetto differente non ci sarà mai. Non sta a me determinare le cose, ma sta anche a me creare nel mio piccolo un ambito in cui le cose abbiano una possibilità di determinarsi, e a questa responsabilità non mi voglio sottrarre.
    Restare attivi sui fatti è l’unica possibilità per poter essere, all’occorrenza, reattivi, e credo sia molto importante.

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