venerdì 21 maggio 2010

l'era post-genomica


Quando la scienza fa progressi epocali, quando frantuma muri su cui intere culture si sono fondate io sono felice, perché lo stimolo umano non può che nascere dal superare se stessi, dal conoscere sempre più e dimostrare che ‘si può’ .
Senza questo spirito non saremmo nulla. Allora perché, insieme alla soddisfazione, mi tremano sempre le vene nei polsi? Perché ho così poca fiducia, se non nell’intelligenza umana, almeno nel suo discernimento? perchè non mi pervade l’illuministico ottimismo dei miei amici scientisti?
Io temo le implicazioni, e la storia insegna che l’uomo sa mettere mano su cose potentissime, ma non appena la scoperta passa dalle mani della scienza a quelle del mercato e dell’interesse, la cautela se ne va, la proporzione si perde ed il controllo di ciò che si è generato è un’illusione.
Se immagino un batterio fabbricato ad hoc per ‘mangiarsi’ il petrolio in mare, la mia mente mi rimanda ad immagini di fantascienza, dove questi mangiano e si moltiplicano, grandi come pantegane ed in crescita esponenziale, si modificano da soli geneticamente ed attaccano le città a frotte seguendo le strade e succhiandone l’asfalto …
E’ paura di ciò che non si conosce, lo so, e non deve frenare la ricerca.
Se almeno non fossi così convinta che la specie umana si estinguerà a causa della propria presunzione…

1 commento:

  1. La notizia è di sicuro epocale, avrei voluto postare qulacosa anche io sull'argomento, ma non so...forse è meglio scrivere un post che rimandi alle cose dette da te e da Max entrambe centrate e interessanti, avrei qualcosa di meglio o di più da aggiungere? Mah!

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