martedì 22 marzo 2011

gigio storico

oggi Gigio ha provato a vedere se il suo dinamismo arrabbattone funziona anche con la storia...
mah

su: dal mondo piccolo

lunedì 21 marzo 2011

casi della vita

-       Rita… ma che fai? Stai piangendo?
-       Scusami, non è niente, ora passa
-       Non c’è niente da scusare… ma cos’hai? Pensi ancora a lui?
-       Non è così semplice. In realtà è a me che sto pensando.Sono così sola.Volevo stare con lui, volevo una famiglia… non è strano, no? erano tanti anni che si stava insieme. Ma lui no. della famiglia ha paura. Stiamo così, mi dice, stiamo tanto bene così, cosa ci manca? Ed io a parlare del senso ultimo delle cose, della realizzazione della coppia, del nostro crescere…
-       Non ti dovresti torturare. Sei stata coerente. Le vostre strade non erano più la stessa, e sei stata forte a prendere una decisione.
-       Ah si? Coerente? Visto che voglio una famiglia, eccomi troncare l’unico rapporto che abbia mai avuto valore per me. Eccomi sola. Sola a trentacinque anni con la mia idea di famiglia e con nessuno con cui realizzarla. Se questa è coerenza, di certo non è tattica…
-       Hai tutto il tempo per trovare qualcuno che condivida con te i tuoi sogni, non ti devi abbattere. Sei in una fase di transizione. In fondo hai troncato da soli sei mesi.
-       Oh, Bianca! Tu conosci solo metà della storia. Ho incontrato Bruno pochi giorni fa.
-       Ah…e… come sta?
-       Come sta? Sta benone! E’ a dir poco raggiante! Si è messo con una ragazzina di vent’anni, dice. Riesce a rivivere tante emozioni perdute, dice. E’ uscito dagli schemi di consuetudine che lo facevano sentire morto senza rendersene conto, dice…
-       Bè, Rita. Chettifrega? Meglio per lui, no? Voleva lo svago? Bene, se lo prenda! Non è quello che cerchi tu, è per questo che l’hai lasciato. Quello che vuole lui è più facile da trovare di quello che hai in mente tu. Non lo devi biasimare. Pensavi restasse solo?
-       E’ incinta.
-       Chi?
-       La ragazzina di vent’anni.  Tra sei mesi Bruno sarà padre.
-       … oddìo… e lui come l’ha presa?
-       Mi pare di averti già detto che è raggiante.
-       Ma… non ha senso!
-       Al contrario! Bruno sostiene che in questa nuova ottica  non vede affatto la paternità come una penalizzazione. E’ la sua vera opportunità, dice. E’ una sfida ed un’emozione infinita, dice. Dovresti provare anche tu, dice.
-       Rita, non piangere… gli uomini sono delle teste di cazzo. Pagherà per queste leggerezze, oh se pagherà!
-       Cos’è, cambiato filosofia? Adesso dovrei augurarmi che paghi?
-       Si sposeranno?
-       Non l’ho chiesto.
-       Come no?
-       Che fai, metti il dito nella piaga? Non l’ho chiesto. Anzi, sono letteralmente corsa via lasciandolo col suo sorriso beato e la sua spesa macrobiotica in pieno centro commerciale.
-       Ma che bastardo…
-       Non piango perchè è bastardo, piango per me. I miei principi non valgono nulla. Sono sterili. Non ha senso affrontare seriamente la propria vita ed i propri rapporti.
-       Hai ragione. Te l’ho sempre detto: dovevi smettere di prendere la pillola senza farglielo sapere.

domenica 20 marzo 2011

senza titolo

 un estratto dal non-stop di Repubblica.
quello che ci leggo io è che un'umanità con al primo posto la propria economia non può, in caso di necessità, salvare se stessa



Il presidente della Tepco ha pianto in pubblico, dispiaciuto per i danni che sta causando la radioattività della 'sua' centrale di Fukushima Daichi. In realtà, scrive il Wall Street Journal, la società ha "consapevolmente" rallentato gli interventi per raffreddare i reattori dove è in corso la fusione del nocciolo per salvare il salvabile dell'impianto. Il ricorso all'acqua di mare per abbassare la temperatura dei reattori, infatti, non solo riduce i rischi di ulteriori esplosioni e fughe radioattiva ma danneggia i reattori rendendoli a lungo andare del tutto inservibili. Il Wsj rivela infatti che "Tepco aveva già pensato all'uso dell'acqua di mare per raffreddare uno dei suoi sei reattori almeno dallo scorso sabato mattina (all'indomani del terremoto e del succesivo tsunami) ma non l'ha fatto fino alla sera quando non gli è stato ordinato dal premier". Non solo: "Hanno atteso fino all'indomani per usare l'acqua salata sugli altri reattori". Tepco ha "esitato perche ha cercato di proteggere i suoi asset", ha spiegato al Journal Akiera Omoto, ex diregente della Tepco e attuale membro della Commissione Giapponese per l'Energia Atomica.

martedì 15 marzo 2011

Nucleare si o no?



L’emotività non è la condizione per decidere, dice benissimo la Mercegaglia.  Sinceramente, io non ne posso proprio più di vedere strumentalizzato ogni argomento come metodicamente avviene.
L’altro giorno alla radio ho sentito i pareri di molti ascoltatori, e le opinioni erano così confuse che a sentire loro sembrava quasi che gli Tsunami fossero la conseguenza di un disastro nucleare!
Io credo che telefonassero tutti da una casa calda, con l’auto col serbatoio pieno, la lavatrice accesa e l’arrosto nel forno .  Si sa da decenni che il petrolio non è infinito, eppure i consumi energetici continuano ad aumentare. Vento non ne abbiamo tanto, e dove c’è il sole non ci va di coprire la nostra splendida campagna coi pannelli solari. L’acqua la usiamo, ma è ben lontana dal bastare.
Ne ho abbastanza di sentire discorsi pieni di speranza sull’energia, chessò, sprigionata dalla fermentazione delle bucce di pisello, per poi sentire altre autorevoli campane che dicono che il nostro fabbisogno energetico richiederebbe 15 pianeti interamente coltivati a piselli! Ma che è? lo devo sapere io cosa è possibile e cosa no?
Io so solo che ora è’ tutto petrolio. E’ da quando ho memoria che sento e vedo fatti controversi in merito ai paesi arabi; si parla di ‘aiutare’  quando in realtà si va a fare la guardia a tubi del gas con la nostra bandierina sopra, si parla di ‘libertà’ quando si fanno accordi con i dittatori. All’osservatore pare una contraddizione, se non si ricorda sempre che l’unica, unicissima cosa che conta è l’energia.
Io non  credo ci sia troppa scelta, sinceramente. Penso però che del mio popolo non mi fido. Noi stiamo nel paese dove si sono costruiti chilometri di sopraelevate finite solo a metà, dove i bacini perdono acqua, dove dei rifiuti tossici si occupa la mafia, impastandoli nel cemento o ficcandoceli sotto ai campi di asparagi. Penso che in Italia le centrali verrebbero costruite per inconfessabili motivi a cento chilometri dal Vesuvio, penso che la mafia farebbe la cresta sui soldi per i controlli e la manutenzione.  Nessuno di noi vuole sul suo territorio inceneritori, scorie, e neppure rifiuti, perché decenni di Italia gli fanno pensare che i limoni nel suo giardino avrebbero la cresta, i suoi figli la tiroide ingrossata e l’acqua ogni tanto gli procurerebbe il vomito. Ma come puoi darci torto?
Ci vuole davvero tanta fiducia per dire ‘si’ al nucleare, e da dove si prende?
Mi immagino il mondo come una casa, ed ogni stato possiede una stanza. Chi ha la cucina, fa la cacca nel lavandino e dorme sul tavolo, ma mangia bene. Chi ha il bagno è pulitissimo, dorme nella vasca e mangia sapone. Chi ha la camera da letto è riposatissimo e muore di fame. Ma proprio non si può abitare insieme il mondo?
Se buttiamo via la cartina politica, e prendiamo quella fisica del mondo, le risposte vengono da sole. Il grano nelle grandi pianure, i pannelli solari sui deserti, l’ossigeno nelle foreste, le centrali nucleari nelle steppe inabitate. Per tutti. E la gente? Dove vuole.
Altro che federalismo, ragazzi… qui bisogna ragionare in termini di mondo e umanità, niente di meno!  Sennò io non posso rispondere ad un referendum.  

martedì 8 marzo 2011

8 marzo





In questi giorni sento dire da donne, in merito alla festa di oggi, che non è il momento di fiori ma di progetti, che quest'immagine della mimosa ha stancato, che non rappresenta più.
io non mi sento affatto d'accordo. 
Questo è più che mai il momento di portare fiori nei progetti, e di rappresentare, difendere, promuovere la donna per quello che è, vivaddio se in ciò che siamo ci stanno pure i fiori!
Non mi piacciono i discorsi pro-femminili che finiscono col dimostrare che ‘anche le donne hanno i coglioni’. Che le donne debbano usarli spesso e lo sappiano fare bene non è il punto.
Il punto è che le donne sono altro da questo, hanno un valore aggiunto posto ad un livello molto più alto. E’ nelle donne il legame con la natura, è nelle donne l’istinto di procreazione e difesa della specie.
Le donne non vanno misurate, vanno ascoltate. In un mondo di donne ascoltate non servirebbe alcuna battaglia sugli asili nido o sulle quote rosa.
Delle Ruby di turno, una donna secondo me non ha niente da dire. Ci sono molti modi per vendersi, lo fanno entrambi i sessi continuamente senza che nessuno senta l’esigenza di scendere in piazza e fare dei distinguo. Che Ruby usi due belle chiappe a me fa solo sembrare più cretini gli uomini. Scusate, ma a voi (donne) non fa ridere l’idea che un uomo può fare qualsiasi cosa per una scopata? A me molto.
Sto divagando.
Mimosa, sì. Oggi mimosa per me sta bene. E intanto sbocciano i narcisi, primule e crocchi. Tra poco inizieranno le magnolie e poi i tulipani, e poi così tanti che non si contano più, man mano che la natura prende forza.
E’ questa l’immagine della donna che piace a me: una forza della natura.

mercoledì 2 marzo 2011

grande gramellini

cito testualmente da La Stampa di oggi:

"Non capisco il crepitio di sghignazzi con il quale è stata accolta la serissima proposta della maggioranza di alternare i conduttori di Ballarò e Annozero: nelle settimane dispari Floris e Santoro, e in quelle pari due giornalisti di «diverso orientamento culturale», cioè fiancheggiatori del governo. La par condicio non consiste infatti nel raddoppiare gli spazi di tutti, ma nel dimezzare quelli di qualcuno. Personalmente trovo altrettanto inaccettabile che il Milan faccia sempre giocare Ibrahimovic. Nelle partite in casa andrebbe alternato con Sgrigna, per garantire qualche soddisfazione anche ai tifosi di diverso orientamento culturale. La monogamia, poi, è un retaggio di epoca sovietica: in base al regolamento della commissione di vigilanza matrimoniale, a ciascun coniuge dovrebbe essere consentito alternare il partner con altro di diverso orientamento culturale, protettivo nei giorni feriali e passionale nei weekend. E perché non estendere la turnazione alla procura di Milano? Nelle settimane dispari indaga Ilda Boccassini e in quelle pari Ghedini con una parrucca rossa. Ma l’apoteosi del servizio pubblico sarebbe una Corte Costituzionale che emettesse sentenze a targhe alterne: legittimando il processo breve di giovedì grasso e delegittimandolo il secondo martedì di quaresima.

P.S. Un lettore malizioso, dal quale naturalmente mi dissocio, propone di estendere il principio dell’alternanza culturale al Tg1: nelle settimane dispari così com’è, e in quelle pari con le notizie dentro.'