martedì 15 marzo 2011

Nucleare si o no?



L’emotività non è la condizione per decidere, dice benissimo la Mercegaglia.  Sinceramente, io non ne posso proprio più di vedere strumentalizzato ogni argomento come metodicamente avviene.
L’altro giorno alla radio ho sentito i pareri di molti ascoltatori, e le opinioni erano così confuse che a sentire loro sembrava quasi che gli Tsunami fossero la conseguenza di un disastro nucleare!
Io credo che telefonassero tutti da una casa calda, con l’auto col serbatoio pieno, la lavatrice accesa e l’arrosto nel forno .  Si sa da decenni che il petrolio non è infinito, eppure i consumi energetici continuano ad aumentare. Vento non ne abbiamo tanto, e dove c’è il sole non ci va di coprire la nostra splendida campagna coi pannelli solari. L’acqua la usiamo, ma è ben lontana dal bastare.
Ne ho abbastanza di sentire discorsi pieni di speranza sull’energia, chessò, sprigionata dalla fermentazione delle bucce di pisello, per poi sentire altre autorevoli campane che dicono che il nostro fabbisogno energetico richiederebbe 15 pianeti interamente coltivati a piselli! Ma che è? lo devo sapere io cosa è possibile e cosa no?
Io so solo che ora è’ tutto petrolio. E’ da quando ho memoria che sento e vedo fatti controversi in merito ai paesi arabi; si parla di ‘aiutare’  quando in realtà si va a fare la guardia a tubi del gas con la nostra bandierina sopra, si parla di ‘libertà’ quando si fanno accordi con i dittatori. All’osservatore pare una contraddizione, se non si ricorda sempre che l’unica, unicissima cosa che conta è l’energia.
Io non  credo ci sia troppa scelta, sinceramente. Penso però che del mio popolo non mi fido. Noi stiamo nel paese dove si sono costruiti chilometri di sopraelevate finite solo a metà, dove i bacini perdono acqua, dove dei rifiuti tossici si occupa la mafia, impastandoli nel cemento o ficcandoceli sotto ai campi di asparagi. Penso che in Italia le centrali verrebbero costruite per inconfessabili motivi a cento chilometri dal Vesuvio, penso che la mafia farebbe la cresta sui soldi per i controlli e la manutenzione.  Nessuno di noi vuole sul suo territorio inceneritori, scorie, e neppure rifiuti, perché decenni di Italia gli fanno pensare che i limoni nel suo giardino avrebbero la cresta, i suoi figli la tiroide ingrossata e l’acqua ogni tanto gli procurerebbe il vomito. Ma come puoi darci torto?
Ci vuole davvero tanta fiducia per dire ‘si’ al nucleare, e da dove si prende?
Mi immagino il mondo come una casa, ed ogni stato possiede una stanza. Chi ha la cucina, fa la cacca nel lavandino e dorme sul tavolo, ma mangia bene. Chi ha il bagno è pulitissimo, dorme nella vasca e mangia sapone. Chi ha la camera da letto è riposatissimo e muore di fame. Ma proprio non si può abitare insieme il mondo?
Se buttiamo via la cartina politica, e prendiamo quella fisica del mondo, le risposte vengono da sole. Il grano nelle grandi pianure, i pannelli solari sui deserti, l’ossigeno nelle foreste, le centrali nucleari nelle steppe inabitate. Per tutti. E la gente? Dove vuole.
Altro che federalismo, ragazzi… qui bisogna ragionare in termini di mondo e umanità, niente di meno!  Sennò io non posso rispondere ad un referendum.  

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