lunedì 21 marzo 2011

casi della vita

-       Rita… ma che fai? Stai piangendo?
-       Scusami, non è niente, ora passa
-       Non c’è niente da scusare… ma cos’hai? Pensi ancora a lui?
-       Non è così semplice. In realtà è a me che sto pensando.Sono così sola.Volevo stare con lui, volevo una famiglia… non è strano, no? erano tanti anni che si stava insieme. Ma lui no. della famiglia ha paura. Stiamo così, mi dice, stiamo tanto bene così, cosa ci manca? Ed io a parlare del senso ultimo delle cose, della realizzazione della coppia, del nostro crescere…
-       Non ti dovresti torturare. Sei stata coerente. Le vostre strade non erano più la stessa, e sei stata forte a prendere una decisione.
-       Ah si? Coerente? Visto che voglio una famiglia, eccomi troncare l’unico rapporto che abbia mai avuto valore per me. Eccomi sola. Sola a trentacinque anni con la mia idea di famiglia e con nessuno con cui realizzarla. Se questa è coerenza, di certo non è tattica…
-       Hai tutto il tempo per trovare qualcuno che condivida con te i tuoi sogni, non ti devi abbattere. Sei in una fase di transizione. In fondo hai troncato da soli sei mesi.
-       Oh, Bianca! Tu conosci solo metà della storia. Ho incontrato Bruno pochi giorni fa.
-       Ah…e… come sta?
-       Come sta? Sta benone! E’ a dir poco raggiante! Si è messo con una ragazzina di vent’anni, dice. Riesce a rivivere tante emozioni perdute, dice. E’ uscito dagli schemi di consuetudine che lo facevano sentire morto senza rendersene conto, dice…
-       Bè, Rita. Chettifrega? Meglio per lui, no? Voleva lo svago? Bene, se lo prenda! Non è quello che cerchi tu, è per questo che l’hai lasciato. Quello che vuole lui è più facile da trovare di quello che hai in mente tu. Non lo devi biasimare. Pensavi restasse solo?
-       E’ incinta.
-       Chi?
-       La ragazzina di vent’anni.  Tra sei mesi Bruno sarà padre.
-       … oddìo… e lui come l’ha presa?
-       Mi pare di averti già detto che è raggiante.
-       Ma… non ha senso!
-       Al contrario! Bruno sostiene che in questa nuova ottica  non vede affatto la paternità come una penalizzazione. E’ la sua vera opportunità, dice. E’ una sfida ed un’emozione infinita, dice. Dovresti provare anche tu, dice.
-       Rita, non piangere… gli uomini sono delle teste di cazzo. Pagherà per queste leggerezze, oh se pagherà!
-       Cos’è, cambiato filosofia? Adesso dovrei augurarmi che paghi?
-       Si sposeranno?
-       Non l’ho chiesto.
-       Come no?
-       Che fai, metti il dito nella piaga? Non l’ho chiesto. Anzi, sono letteralmente corsa via lasciandolo col suo sorriso beato e la sua spesa macrobiotica in pieno centro commerciale.
-       Ma che bastardo…
-       Non piango perchè è bastardo, piango per me. I miei principi non valgono nulla. Sono sterili. Non ha senso affrontare seriamente la propria vita ed i propri rapporti.
-       Hai ragione. Te l’ho sempre detto: dovevi smettere di prendere la pillola senza farglielo sapere.

1 commento:

  1. tu sei un genio! io adoro quello che scrivi, veramente! ;-))

    RispondiElimina