lunedì 29 marzo 2010

tra terra e cielo

Sabato, primo giretto a mezza montagna, per un sentiero ancora parzialmente ricoperto dalla neve. Ad ogni piega interna della montagna, cascatelle d’acqua gelida di disgelo.

Al traguardo un grande prato sospeso tra la montagna e la pianura. La natura dorme ancora. Non un bucaneve, non un narciso né una genziana. Tutto dorme, anche se forse è solo questione di giorni. Difficile dire in montagna se la primavera è in ritardo oppure no. I tempi sono scanditi dalla neve che si ritira. Anni fa ho raggiunto in settembre un luogo dove un’immensa slavina iniziava solo allora il suo disgelo, e lì la primavera iniziava in quel momento. Chi lo sa se i piccoli animali hanno terminato il loro letargo, oppure se i sono girati sull’altro fianco ed hanno ripreso con un’ultima dormitina?
Avrei dovuto domandarlo all’aquila che ci è volata enorme sulla testa, silenziosa, senza un battito d’ala per chilometri. Sicuramente percorre con lo sguardo i limiti innevati con più ansia (e fame!) di me.


2 commenti:

  1. no, non l'abbiamo fatta noi. in realtà una l'abbiamo fatta, ma non avevamo obiettivi adatti :(((

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