giovedì 11 marzo 2010

IMPEDITI

SENATO DELLA REPUBBLICA

------ XVI LEGISLATURA ------


 
350a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO

STENOGRAFICO

MERCOLEDÌ 10 MARZO 2010
[…]

È iscritto a parlare il senatore Ceccanti. Ne ha facoltà.


CECCANTI (PD). Signora Presidente, il termine impedimento ci fa venire in mente il capitolo 2 de «I promessi sposi», il dialogo tra Renzo e don Abbondio che usa il latino per imbrogliarlo, per non celebrare il matrimonio. (Applausi dal Gruppo PD). «Sapete voi quanti siano gli impedimenti dirimenti?», chiede don Abbondio. «Che vuol ch'io sappia di impedimenti?», risponde Renzo. «Error, conditio, votum, cognatio, crimen, Cultus disparitas, vis, ordo, ligamen, honestas, Si sis affinis», cominciava don Abbondio, contando sulla punta delle dita. «Si piglia gioco di me?», interruppe Renzo. «Che vuol ch'io faccia del suo latinorum?». «Dunque, se non sapete le cose, abbiate pazienza, e rimettetevi a chi le sa». (Applausi dal Gruppo PD).


Voi ragionate, in questo provvedimento, come don Abbondio. Il vostro latinorum è un'espansione senza limiti del legittimo impedimento e di fronte alle obiezioni tutti - anche il nostro simpatico relatore - rispondete come lui, con un argomento d'autorità o, meglio, con la forza dei numeri. Ma anch'essa, purtroppo per voi, ha dei limiti. Il vostro è un bluff come il suo. Alla fine Renzo si sposa e alla fine questo testo incostituzionale cadrà.


[…]       http://www.ceccanti.ilcannocchiale.it/

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