martedì 30 marzo 2010

mondo aggrovigliato

La multimedialità acquisita si misura dalla quantità di cavi che vi girano per casa.  Alimentatori di batteria, pile AA o multi formato, cavi usb per scaricare o caricare file dal/sul computer tramite cellulari, macchine fotografiche, hard disk, ipod; cavi di alimentazione di corrente, cavi telefonici o per il segnale televisivo. Cavi audio per le cuffiette o per una cuffietta sola…dimentico qualcosa?
Mi serviranno prima o poi stampante e scanner, e ne conto già altri quattro.
Io non so voi, ma quando sono in ‘piena attività’, a me non resta mai una presa libera per accendere anche la luce.
Tengo sempre i cavi dei miei vecchi cellulari. Non ce n’è uno che sia mai riuscita a riutilizzare, perché la spina è sempre microscopicamente differente da quella successiva. Però non ce la faccio a buttarli. Penso sempre che arriverà il cellulare giusto. Così, quando cerco un cavo, ne trovo mille.
 Sono quasi identici tra loro, io non vedo così bene e nella penombra ancora meno, e cerco e cerco.
Per non averli in ogni dove per casa li raccolgo in un’unica borsa, e quando finalmente trovo l’attacco che sto cercando, sono solo a metà del lavoro, perché a quel punto mi tocca districarne il cavo da tutti gli altri.
E allora mi domando: aggrovigliarsi è sintomo del fatto che dovresti lasciare perdere, o fa parte della meccanica delle cose?



Nessun commento:

Posta un commento