Tempo fa ragionavo in merito al fatto che le
persone ti chiedono sempre come stai e come vanno le cose . Non è sempre il
caso di dire la verità. Intanto, una risposta non del tutto positiva apre una
parentesi di confidenza che presuppone un'ulteriore domanda di approfondimento
difficile da gestire. Poi, spesso le
circostanze fanno si che, anche se la confidenza esiste, quasi mai il momento
ed il tempo disponibile siano opportuni per proseguire. Così si risponde genericamente con un
'abbastanza bene' , che consente una risposta del tipo 'uno di questi giorni ti
chiamo' e morta lì.
A volte però le domande sono più specifiche, del
tipo 'come è andata quella cosa lì ?' .
Tu pensi velocemente, e ti rendi conto che un aggiornamento realistico comporta
tanti passaggi, descrizione degli sviluppi nel tempo, circostanze da spiegare... insomma, una
risposta che non si può dare. Magari state entrando in un bar per un aperitivo
con altre persone, ed è opportuno solo lo scambio di un paio di battute… magari i fatti comportano una confidenza che
con quella persona non c'è… qual è la frase più giusta da dire, senza essere bruschi
e lasciar intendere che a lui quel tuo fatto non lo racconti proprio , senza dare
ad intendere che ne parlerai in un'altra circostanza (magari non ne hai nessuna
voglia), senza dire per forza 'bene!' se invece era un disastro? Come dire in
due parole che l'argomento richiede almeno un'ora di pippe reciproche per
essere sviscerato, che non lo svenderai a meno ma che lasci libero
l'interlocutore di non occuparsene più in uno sportivo 'liberi tutti'?
Io guardo un sacco di serie televisive, di qualità
e non, e da una di queste, neppure molto riuscita, mi è arrivato un buon
suggerimento.
Per molti episodi
un protagonista è stato vittima dei comportamenti scorretti di un
altro. Giunti verso il fine serie,
inizia a prevalere l'affetto tra i due, ed in un evento risolutivo si ricongiungono come ai vecchi tempi. Il
personaggio maltrattato, quindi, vuole capire le motivazioni dell'altro, e gli
rivolge col cuore in mano una domanda del tipo: 'ma se ci tieni me, perché mi hai mentito, mi hai fatto
perdere il lavoro, mi hai rubato il portafoglio ed il fidanzato, mi hai
bruciato casa ed ammazzato la madre?'
I tempi del dramma non possono consentire che il
personaggio analizzi l'intera stagione di puntate (che lo spettatore ha già
visto e di cui si è fatto un'idea) per dichiarare quanto sia stato stronzo,
egoista, invidioso, geloso e psicopatico, così la versione scenica viene riassunta
con uno sguardo sfuggente, colpevole, imbarazzato ed un mormorio: 'è
complicato'.
bingo. E'
COMPLICATO
frase perfetta. 'E' complicato' lascia supporre che sia necessaria una lunga
spiegazione, lasciando quel pizzico di sensazione un poco stancante, impegnativa
ma così vaga che pare dire: 'sono gentile, te lo risparmio'. Chi può avere il desiderio di chiedere altro dopo una frase del genere? La sensazione di aver evitato il peggio prevarrà anche sulla curiosità
Mi è piaciuto così tanto che alla prima occasione
l'ho sperimentato.
Festicciola, incontro una persona amica di amici
che domanda 'perché non ci si vede più spesso?'
è una domanda gentile, e non presuppone necessariamente la volontà di vedersi di più. Ci sono motivi per cui gli incontri non si verificano, ma non è il caso, davvero non è il caso di parlarne. Per
di più, io sto salutando per il mio commiato. Situazione perfetta, e ci provo. Sorriso . 'e' complicato…'
Ricevo un sorrisone di risposta, una mano
gentilmente appoggiata sul braccio e: 'ah, lo so, eccome che lo so!'
bacio e via, amici più di prima
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