mercoledì 13 aprile 2011

regole


I miei bambini stanno impazzendo a causa dei turni per l'uso di videogiochi. litigano ridendo, piangono disperati e piantano rogne infinite in merito ai loro diritti, che negoziano costantemente appigliandosi a cavilli tali che mi sento contornata da minuscoli Ghedini. Sistematicamente tentano di circuirmi, concupirmi, farmi fessa, male che vada corrompermi, istigarmi all’ingiustizia. Il tutto col pisello in mano, se non decisamente arrotolato intorno a qualche oggetto.
Ricordano solo quando ho dato torto, mai quando ho dato ragione. Sono interessati solo al loro piccolo successo a brevissimo termine, che a domani ci pensano domani.
Da qualche giorno sto pensando che, a furia di perdere battaglie, perderò la guerra. Così, questa sera, seduta plenaria, perché si rifanno totalmente le regole.
Avevo una mezza idea di istituire la pena di morte, ma mi sono limitata ad una ridistribuzione del tempo che sarà loro concesso sui vari monitor (perché il contendere parte sempre da lì). Invece di un poco al giorno, un po’ di più ma per soli due giorni.
In realtà il tempo totale a loro disposizione nella nuova formulazione è diminuito drasticamente, ed ovviamente se ne sono accorti subito, per quanto io puntassi ad esaltare il miglioramento ‘qualitativo’ della nuova regola.
Poi ho steso un noioso corollario di banalità, obbligatorio, però.
Ad esempio:
‘se un giorno si esce nell’ora dedicata ai giochi, quell’ora non si recupera’ (oramai per prolungare i tempi di gioco si adducevano recuperi del mese precedente e anticipi in prestito da giorni a venire.)
Anche queste definizioni non erano molto favorevoli, per loro, e commentavano con termini quali ‘disastroso’,‘dittatura’, ‘addio PS’ . Però ridevano. Dicevano stupidaggini e frignavano per finta, facevano versacci e ridevano. Il tutto col pisello in mano. 
Forse l’ho sfangata, forse questa formula regge fino all'estate...

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