martedì 15 febbraio 2011

azione?


Quando sento da un’altra stanza la voce di un cartone animato, continuo quello che sto facendo. Dentro di me vige ancora l’assioma che un cartone è per bambini, pertanto vado sicura. (e perchè mai?) Non mi preoccupa la questione dei cartoni giapponesi troppo violenti. Si tratta di omaccioni rivoltanti pieni di poteri ed evoluzioni fisiche assurde che combattono il male per la salvezza dei mondi. Non vedo possibilità di grandi identificazione per i miei figli.
Mi dà più da pensare la generazione di cartoni seguente ai Simpson ( che già come messaggi lascia un po’ a desiderare, ma che mi piacciono così tanto che non riesco a criticare). 
Parlo ad esempio di Futurama. Sono entrata nel salotto dei miei suoceri, ed i bambini erano di fronte ad una scena di due vecchietti nudi che si ‘pacioccano’ in un letto. Mio figlio ha chiesto a mio suocero se lui fa ancora l’amore con la nonna. Lui se l’è cavata perché è piuttosto sordo. Poi i bambini si sono premurati di tranquillizzarmi, perché il vecchio non era innamorato, faceva finta perché doveva trovare un microchip addosso alla vecchia.
Ah. Per fortuna.
Oggi è la volta di un’altra new entry, regalata felicemente dal digitale terrestre. La serie è canadese, potete vedere dalla foto che vanno molto negli Stati Uniti. Si chiama ‘A tutto reality: azione!’ e fa già paura.
Le battute sono davvero spiritose, a me sembrano da grandi, ma i bambini le capiscono benissimo.
Li ho scoperti così:

-mamma, è vero che la biografia delle rock star è quasi sempre la storia di un ragazzino con la passione per la musica, che ha la sua grande occasione ed ottiene una fama interplanetaria, cominicia a fare cose indecenti che non si possono dire ai minorenni, e li coglie spesso una fine prematura, che li raggiunge quando sono seduti al gabinetto?-
-ma chi te l’ha detto?-
-un cartone…-


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