martedì 9 novembre 2010

vieni via con me



Ieri sera, come moltissimi altri, ho guardato ‘vieni via con me’ su rai3, e riassumo qualche aspetto

Mi sono piaciute le lezioni di Saviano, e credo che dovremmo ricordarci più spesso di quanto ha rimproverato degli atteggiamenti degli italiani. 
soprattutto il sistematico tentativo di smontare chi fa qualcosa.
Io ero una di quelle che si domandava se uno scrittore dovesse avere una scorta. Bè, quell’uomo ha due palle così e sostiene una battaglia sacrosanta e condivisibile da tutti. Quindi la risposta è sì, se gli serve una scorta, è giusto che ce l’abbia. Ora penso così.  Il giuramento alla Giovine Italia, poi, per me è stato commovente. Il senso originale del significato di unità d’Italia, lo spirito che aveva condotto sino a lì, la necessità di essere paese sovrano e non periferia di altri più grandi. Forse ci siamo distratti un po’, nei secoli… ma l’idea era buona, e nulla dice che non lo sia ancora.
Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi
Perché non siam Popolo
Perché siam divisi
Mi ha stupito quanto il programma sia riuscito ad essere serio, anzi afflitto, senza dare adito per niente a faziosità (a parte il nome del conduttore), senza commentare in modo ironico niente dell’attuale politica (non si può ascoltare in apertura come si è comportato il nostro paese con Falcone e mantenere molta voglia di ridere…)

Sono soddisfatta della soluzione di delegare il ‘Berlusconi-Show’ tutto a Benigni, non pagato e pertanto libero dalle polemiche degli ultimi anni in rai.  
Si è visto un Benigni iniziare da caciarone e finire col cuore in mano, ed è stato bello perché Benigni in queste situazioni riesce a dire anche cose grandi, come:  ‘non fidatevi mai di chi è infelice’ oppure, rivolto ai giovani: ‘ non potrete mai fare all’amore con tutte le donne del mondo, sono miliardi. Però ci è stato dato un dono, la capacità di innamorarsi. Se fate l’amore con la donna di cui siete innamorati, è come se faceste l’amore con tutte quante’, oppure ‘dimettiti!’ ;P
Mi ha fatto molto ridere quando Benigni ha sollecitato il mafioso che ha minacciato Saviano a vendicarsi subito, occhio per occhio. Saviano ha scritto un libro? Adesso ne scriva uno lui!  Ahaahahhhhhh bellissimo.

Mi è sembrata intelligente l’idea degli elenchi. Originale e gestita bene e Vendola è stato coraggioso, perché comunque ci vuole coraggio, no?

Abbado e Fazio hanno riportato l’elenco dei tremendi numeri nel nostro paese a sostegno della cultura, e questo ci vuole sempre.

Ho apprezzato molto l’elenco finale dei ‘resto perché …’ e ‘me ne vado perché…’ [ndr: in/da Italia] nei quali mi sono riconosciuta quasi interamente.

Insomma, l’atmosfera era cupa, stanca, preoccupata ma si è parlato di amore, di cultura, di obbiettivi un po’ più alti, di coraggio. Non tutti siamo quello che vediamo intorno anzi, siamo tantissimi a non essere disonesti, a perseguire principi, a credere nelle Istituzioni e a pensare che solo attraverso di esse si può costruire qualcosa.  

Sentirsi in qualche modo ‘rappresentati’ è qualcosa che non mi capitava da tempo immemorabile, soprattutto in un programma TV, e non è una brutta sensazione.


1 commento:

  1. Ho visto solo la parte finale, da Benigni in poi, e me ne dispiaccio, perchè condivido in pieno il tuo giudizio e nell'afflizione generale il sentirsi rappresentati consola.

    RispondiElimina