In questi giorni sento dire da donne, in merito alla festa di oggi, che non è il momento di fiori ma di progetti, che quest'immagine della mimosa ha stancato, che non rappresenta più.
io non mi sento affatto d'accordo.
Questo è più che mai il momento di portare fiori nei progetti, e di rappresentare, difendere, promuovere la donna per quello che è, vivaddio se in ciò che siamo ci stanno pure i fiori!
Non mi piacciono i discorsi pro-femminili che finiscono col dimostrare che ‘anche le donne hanno i coglioni’. Che le donne debbano usarli spesso e lo sappiano fare bene non è il punto.
Il punto è che le donne sono altro da questo, hanno un valore aggiunto posto ad un livello molto più alto. E’ nelle donne il legame con la natura, è nelle donne l’istinto di procreazione e difesa della specie.
Le donne non vanno misurate, vanno ascoltate. In un mondo di donne ascoltate non servirebbe alcuna battaglia sugli asili nido o sulle quote rosa.
Delle Ruby di turno, una donna secondo me non ha niente da dire. Ci sono molti modi per vendersi, lo fanno entrambi i sessi continuamente senza che nessuno senta l’esigenza di scendere in piazza e fare dei distinguo. Che Ruby usi due belle chiappe a me fa solo sembrare più cretini gli uomini. Scusate, ma a voi (donne) non fa ridere l’idea che un uomo può fare qualsiasi cosa per una scopata? A me molto.
Sto divagando.
Mimosa, sì. Oggi mimosa per me sta bene. E intanto sbocciano i narcisi, primule e crocchi. Tra poco inizieranno le magnolie e poi i tulipani, e poi così tanti che non si contano più, man mano che la natura prende forza.
E’ questa l’immagine della donna che piace a me: una forza della natura.
oggi, oltre ai fiori dovremmo festeggiare perche' in parlamento hanno votato quote rosa al 30 percento! ma come si fa a festeggiare se anche per una cosa che piu' che una volonta' di cambiare, esprime una volonta' di dare il "contentino", bisogna aspettare il 2015?????? chissa' che poi facciano come per le borse di plastica nei supermercati dove sono stati chiesti e ottenuti rinvii su rinvii e che una volta finiti i rinvii non comincino a mettere nei cda le mogli, le sorelle, le amiche o le ruby di turno.
RispondiEliminaScusa Cri, come al solito ho tolto la poesia alla cosa bellissima che hai scritto, pero' basta, smettiamo di farci trattare come le scimmie allo zoo a cui dopo la giravolta si da lo zuccherino. Proprio adesso stanno dicendo alla tv che le donne hanno il diritto di lavorare perche' col lavoro si sentono gratificate. BASTA ma come si fa??? le donne lavorano e vengono pagate il 30% in meno. Ma dov'e' la gratificazione?? Forse nel fare il caffe' al proprio capo? Avete mai provato ad entrare in ufficio e vedere un uomo che fa il caffe' al proprio capo? io no, ma ho assistito al contrario centinaia di volte. E poi una cosa che mi fa incacchiare e' leggere nei giornali che le donne hanno una bassa percentuale di partecipazione al lavoro perche' non ci sono gli asili nidi. Questa e' una cosa che non posso piu' sentire. Ma come si fa?? perche' i figli sono problema esclusivo delle mamme?
Quand'e' che "ci svegliamo fuori?" quand'e' che la smetteremo di vederci in un piano inferiore? riusciro' mai a vedere quel giorno?
Cri a me e' piaciuto molto il tuo pensiero sui fiori, ma per quel che mi riguarda io non ho mai accettato mimose perche' non credo che la condizione femminile sia a un punto tale da meritare un festeggiamento.
CIAO TESORO
Avevo in mente un commento, ma quando ho finito di leggere quello che mi sta precedendo, era già perduto, sarà stata l'amarezza che lo pervade, non so.
RispondiEliminaSai che sul mio blog ho già parlato della manifestazione delle donne e sai perchè non ho partecipato e cosa penso di questo genere di cose. La mimosa, ti dirò, mi fa starnutire ed è per questo che l'ho sempre detestata, in linea di massima, le tue considerazioni sono anche le mie, devo aggiungere però che se l'8 marzo è diventato una pagliacciata lo si deve anche a tutte quelle donne che come fiere feroci liberate, per una sera, dalle loro gabbie domestiche, ne' approfittano per andare a vedere spogliarellisti sculettanti in feste per sole donne, sbandierando una parità che mi avvilisce lo spirito più che divertirmi. Detesto la retorica e non racconterò in ricordo di quale evento si sia scelta questa data, mi sono limitata a raccontarlo alle mie figlie.
Il mio commento, ragazze, voleva essere molto più lieve e superficiale. So bene che l’8 marzo è una commemorazione e non una festa, ma per una volta preferisco pensare alla donna e non alla ‘condizione della donna’ . forse perché ho l’enorme fortuna di non aver vissuto discriminazioni, di avere una busta paga uguale a quella dei miei colleghi maschietti, di non avere velleità di racchiudere in una sola vita l’obiettivo di essere madre e quello di essere amministratore delegato.
RispondiEliminaO forse perché non credo che gli uomini penseranno mai ciò che già non pensano, nè ci vedranno mai diversamente da come ci vedono.
Nessuno convincerà l’omino che ti guarda il culo a guardarti gli occhi, né quello che ragiona con l’uccello a confrontarsi con i pensieri.
Ma l’idiozia è trasversale, e come dice Anna ci sono veli pietosi da tirare anche su di una montagna di donne, che pensano la propria emancipazione come una volgare scopiazzatura del peggio del mondo maschile.
E con chi devo prendermela di più? Posso dire ad un uomo: ‘non ce la guardare, sennò passa la cultura del dartela?’ ma via…
Ragionando anche alivelli minimi, c’è qualcosa di nuovo nel maneggio strumentale che le donne fanno di loro stesse? Perché, se vi ferma un vigile, voi non fate la faccetta affascinante e scema della donna-al-volante ? io sì, ed ogni volta che l’ho fatto la multa NON L’HO PRESA. Se bucate una gomma ed un omino si offre di cambiarvela non ve la fate cambiare? Io si.
Solo questo voleva essere, il mio festeggiamento. Festeggio essere donna perché mi piace, festeggio il pensiero di tutte le donne meravigliose che conosco, e che hanno dei numeri in più di quasi tutti gli uomini che metto in lista.
Per quanto riguarda la mimosa, in effetti i fiori gialli non sono neppure i miei favoriti. Quando torno a casa cambio il colore di fondo, allora